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IL BAVAGLIO DELLA MAGISTRATURA
Parla dei buonisti, leghista condannata a pagare 6mila euro
Il giudice considera punibile per 6mila euro di sanzione un post a “valenza irridente e sbeffeggiante” ai danni delle associazioni
di Alessandro Morelli – 28 Marzo 2017
Attenzione a parlare delle associazioni pro-immigrazione, la tensione è alta e le condanne fioccano. Prima era il manifesto leghista con la scritta “clandestini”, ora è la segretaria della sezione della Lega Nord di Orzinuovi, Federica Epis a finire alla sbarra per aver, secondo i giudici, “discriminato” l’attività di tre cooperative che si occupano di accoglienza di immigrati.
Ormai la strategia è chiara: di fronte al tema dell’immigrazione le associazioni usano l’arma giudiziaria come grimaldello per impedire la libertà di parola a chi intende dare la propria idea sul tema dell’invasione. Il problema è che il cittadino, di fronte a queste realtà, ha tutto da perdere. E’ così che con una condanna al pagamento di seimila euro, duemila per ognuna delle associazioni citate, il Tribunale di Brescia ha colpito duramente l’esponente salviniana.
La colpa di Epis sarebbe racchiusa in un post del 12 giugno del 2016, quando la giovane leghista aveva postato sul suo profilo Facebook un articolo di Bresciaoggi che parlava di immigrazione commentando: “Questo è l’elenco delle cooperative che con la faccetta misericordiosa di chi fa beneficenza stanno invece lucrando sul traffico di clandestini”.
Il giudice Lucia Cannella interpreta il libero pensiero di Epis assegnando al post una “valenza irridente e sbeffeggiante ove indica le associazioni che danno ospitalità al soggetto come di chi opera “con la faccetta misericordiosa di chi fa la beneficenza” attributivo di un fine illecito”. In sostanza, per il giudice Epis stava accusando le associazioni K-Pax, Puerto Escondido e Asgi (associazione studi giuridici sull’immigrazione) di speculare in maniera illegale sugli immigrati stravolgendo il pensiero della leghista che nel suo post non ha minimamente fatto riferimento ad attività illecite.
Il giudice inoltre accoglie la tesi dei suoi colleghi che hanno già condannato la Lega spiegando che “il post è denigratorio ed offensivo laddove indica che i richiedenti asilo siano clandestini, atteso che i richiedenti asilo vengono degradati al rango di chi viola il Testo Unico sull’immigrazione” e, come nel precedente caso, se anche la tesi esposta dai leghisti fosse realmente denigratoria nei confronti di immigrati, ad incassare sono le associazioni. Insomma, gli enti e cooperative utilizzano la chiave giudiziaria per punire pesantemente i pensieri dei cittadini attraverso l’interpretazione dei pensieri fatta dai giudici lanciando un segnale: occhio a come parlate di noi.