Un eroe dei cieli, l’orceano Aurelio Morandi, alle cui esequie il 22 aprile del 1945 vollero partecipare i piloti dell’esercito avversario in segno di rispetto per il valore mostrato nel combattimento aereo. Fu l’ultimo pilota italiano caduto durante la Seconda Guerra Mondiale, tra le fila dell’Aeronautica Nazionale Repubblicana. È venuto il momento ricordare un uomo che per difendere la sua Terra fu disposto a morire. Qualcuno, accecato dall’ideologia del pensiero unico, storcerà il naso vedendo che si vuole qui celebrare l’impresa di un soldato della Repubblica Sociale Italiana. Io penso semplicemente che un volontario, un militare, una persona dai saldi valori possa solo insegnare amore, dignità e senso del sacrificio nel donarsi agli altri. E il suo esempio dovrebbe essere vivo e presente soprattutto dentro di noi, odierni concittadini, bombardati dal pietismo e dal buonismo dei mass media anzichè dalle bombe degli eserciti nemici.
Riporto di seguito il commovente ricordo che il Comune di Cassina Rizzardi (CO) ha voluto dedicare all’illustre orceano, spesso dimenticato a Orzinuovi, dove non c’è una via intitolata alla sua memoria, ma sempre ricordato e celebrato altrove. Ecco chi era Aurelio Morandi.
Federica Epis
Aurelio Morandi e la battaglia aerea di Cassina. Una pagina di storia “nostrana”
Si svolse il 19 Aprile 1945 e si concluse tragicamente nei cieli sopra Cassina, mentre all’asilo era in corso una recita dei bambini e mio fratello Mario se lo ricorda bene: le suore mandarono tutti a ripararsi in cantina!
In quel giorno una formazione di tre bombardieri americani B-24 del 859° Bomb Squadron con base a Rosignano, in provincia di Livorno, stavano compiendo una missione di rifornimento materiale ai partigiani della Valtellina. Vennero avvistati dalla contraerea repubblicana che inviò tre caccia Messerschmitt BF 109 G-10 dalla base di Lonate Pozzolo per intercettarli.
Avvistati i caccia della ANR (Aeronautica Nazionale Repubblicana), gli equipaggi statunitensi mutarono la rotta verso nord rischiando di incappare nella contraerea svizzera. Uno di essi però, il B-24 con matricola 42-50428 comandato dal capitano W. L. Sutton tornò sulla rotta originaria e venne agganciato dal caccia del tenente Aurelio Morandi che, posizionandosi in coda, fece fuoco sul “Liberator” danneggiandolo gravemente.
Questo non impedì alla difesa di bordo di rispondere e un colpo di mitraglia centrò in pieno il tenente Morandi che presumibilmente morì sul colpo. Nel frattempo anche gli altri due aerei italiani pilotati dal tenente Colonna e dal sergente maggiore Brunello colpirono l’aereo americano. Il Bf109 di Morandi senza controllo puntò verso terra, passò sulla verticale dell’asilo di Cassina molto basso e finì con lo schiantarsi nella riserva di caccia di Monticello, dove ora c’è il campo da golf.
Molti “ragazzini” di Cassina ricordano ancora quel cratere con la fusoliera fumante e le ali sparse sul prato; questo lo raccontano ancora oggi il Benedetto, l’Angelo, il Mario ed il Giancarlo, tra i primi ad accorrere sul posto assieme ad un renitente alla leva della RSI, subito fuggito all’arrivo della milizia. Anche il bombardiere americano danneggiato era incontrollabile e l’equipaggio si salvò gettandosi con il paracadute. Si disse che l’aereo alleato precipitò nei boschi di Mozzate. Quattro aviatori atterrarono in territorio elvetico, mentre il capitano Sutton, il tenente Brinner ed il sergente Mark atterrati in territorio italiano vennero catturati dalla Guardia Repubblicana.
Nel giorno del funerale del tenente Morandi, gli aviatori americani chiesero ed ottennero il permesso di partecipare alla cerimonia in segno di rispetto verso l’avversario caduto. Sul luogo dello schianto del tenente Morandi fu posto un cippo a memoria e vi rimase fino alla costruzione del campo da golf. Ora lo stesso è posizionato nel Giardino delle Rimembranze, assieme alle steli degli altri Caduti Cassinesi.
Aurelio Morandi nacque ad Orzinuovi (BS) il 19 Marzo 1921 morì, poco più che ventiquattrenne, nei cieli di Cassina il 19 Aprile 1945. Qualche mese prima il tenente Morandi venne decorato con la Croce di Ferro per l’abbattimento di un caccia P 38 americano sopra Reggio Emilia. Fu l’ultimo aviatore italiano caduto durante la Seconda Guerra Mondiale.
Paolo Sala
Consulenza storica: Ivo Bellù
Nota: La bibliografia “Aviatori italiani –Le imprese epiche” spostano tutto l’accaduto su Fino Mornasco, si è quindi provveduto ad informare puntualmente l’editore sulla inesattezza.
[“La Breva”, periodico trimestrale di informazione del Comune di Cassina Rizzardi, giugno 2011 n.13, www.comune.cassinarizzardi.co.it]
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