È sembrato davvero irrispettoso, da parte del partito democratico, ritenere che i Giovani Padani siano incapaci di valutare autonomamente quanto scritto NERO SU BIANCO sui documenti che l’Amministrazione comunale produce. Il partito democratico e l’assessore Rocco De Santis hanno astutamente evitato di rendere conto alla comunità circa i problemi da noi sollevati, e cioè che secondo noi NON È GIUSTO VALORIZZARE LE LINGUE E LE CULTURE DEGLI STRANIERI per promuovere la “multiculturalità”. L’assessore nega tutto. Nega spudoratamente ciò che ha firmato.
L’integrazione non passa MAI dalla valorizzazione delle culture degli altri. Ricordiamoci le rivolte delle banlieue di Parigi (2005), la prolungata sommossa della chinatown milanese (2007), la recentissima guerriglia urbana di Londra! In tutti questi casi gli stranieri si sono ribellati alle regole della società che li ospita, hanno contestato l’autorità della polizia e dello Stato, la stessa validità delle leggi nei loro quartieri. Noi non vogliamo che tutto ciò possa accadere a Orzinuovi! Come abbiamo già spiegato: essere contrari alla società multiculturale non significa essere contro le altre culture.
Siamo semplicemente convinti che in ogni società esista una CULTURA DI RIFERIMENTO, che fornisce VALORI, STILI DI VITA e MODELLI DI COMPORTAMENTO, che garantisce la coesione sociale attraverso la permanenza di regole accettate condivise da tutti. Solo una società con una determinata cultura di riferimento permette la convivenza serena e pacifica di tutte le minoranze che rispettino e condividano i valori fondamentali della comunità di cui sono OSPITI. La cultura di riferimento è quella del nostro territorio, è la cultura occidentale, quella che ci ha dato la democrazia, i diritti dell’uomo e, per quanto possibile, la pace. Questa è l’unica cultura che vogliamo valorizzare, i nostri ospiti devono semplicemente adeguarsi. Chi si adegua è gradito ospite, gli altri no.
I Giovani Padani sono indignati per lo scarso rispetto che i politici orceani mostrano nei confronti dei loro elettori. Dopo l’ennesima attenta lettura di questo Piano diritto allo Studio continuiamo a ritenerlo un’insulto all’ospitalità degli Orceani e alla loro dignità culturale.